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Scegliere il diffusore - Attivo o Passivo? (PT.1)

Avere la passione per la musica, suonare uno strumento in una piccola band o semplicemente dare un po’ di ritmo alle serate con gli amici è un modo fantastico per condividere qualcosa di nostro con gli altri. La magia che sta dietro questo semplice gesto è inspiegabile e forse è proprio questa difficoltà nel dare una spiegazione che si nasconde la sua bellezza.

Amplificare il nostro suono

La prima cosa però che ci troviamo ad affrontare è la necessità di amplificare il nostro suono: dobbiamo rendere fruibile contemporaneamente e nel migliore dei modi ciò che stiamo suonando o riproducendo. Ci occorrono dei diffusori; ma se cerchiamo su internet o nei negozi di strumenti musicali e ProAudio subito ci rendiamo conto dell’enorme offerta. Questo può disorientare se non addirittura scoraggiare chi si muove per la prima volta in queste acque.

Alcune tra le domande più comuni sono:

  • Diffusore attivo o passivo?
  • Diffusore in legno o in plastica?
  • Quanta potenza mi occorre?
  • Mi occorre anche un subwoofer? Come sceglierlo?

Naturalmente ve ne sono tante altre e soprattutto non esistono risposte a priori a ciascuna di esse; sono tutte ottime soluzioni pensate per esigenze differenti. Scopo di questa guida è quindi aiutare a capire le proprie necessità fornendo consigli utili che possono portarci a fare la scelta migliore in un dato momento.


Amplificare il nostro suono

La prima domanda che bisogna porsi è se per noi sia meglio un diffusore attivo o passivo. Prima, però, è bene aver chiaro di cosa parliamo, rispondendo ad alcune domande di base:

a. Cos’è un diffusore

b. Che cosa significano diffusore attivo e diffusore passivo

c. Pro e contro di entrambe le soluzioni

d. Prezzi e qualità

e. Qual è la migliore soluzione per voi


a. Cos’è un diffusore

Partiamo dal diffusore passivo tralasciando tutta la parte elettroacustica e fisica per non complicare troppo il discorso. Un diffusore (o cassa acustica) è uno strumento che trasforma un segnale elettrico proveniente da un amplificatore in suono, cioè in un'onda a sonora che si diffonde nell'aria.

Una cassa acustica – molto genericamente – ha la forma di un parallelepipedo e su un lato (detto “buffle”) presenta uno o più trasduttori. Questi trasduttori (cioè convertitori) trasformano un segnale elettrico entrando in vibrazione, grazie alla presenza di un campo magnetico creato da un magnete, e provocando spostamenti di masse d'aria che portano così il suono all'ascoltatore.

Oltre ai trasduttori è presente un circuito elettrico chiamato crossover che separa le parti di segnale audio da inviare ai singoli trasduttori e spesso uno o più fori – detti condotti di bass reflex – che influiscono sulla sonorità finale del nostro diffusore.

Oltre ai trasduttori è presente un circuito elettrico chiamato crossover che separa le parti di segnale audio da inviare ai singoli trasduttori e spesso uno o più fori – detti condotti di bass reflex – che influiscono sulla sonorità finale del nostro diffusore.

Diffusore a due vie: woofer e driver

Vi sono naturalmente moltissimi tipi di casse acustiche e trasduttori, ciascuno adatto ad applicazioni e con caratteristiche ben precise. Il tipo di diffusore di gran lunga più comune è la cassa a due vie che prevede due trasduttori: un woofer – che trasforma le frequenze più basse – ed un tweeter o driver a compressione per le alte frequenze.

Le prime hanno lunghezza d’onda maggiore e, in generale, sono quelle frequenze che coprono la parte medio bassa dei suoni (es.: cassa, rullante, basso, voce maschile, ecc.); le alte frequenze hanno lunghezza d’onda minore, coprono la parte medio-alta (es.: violino, piatti per batteria, ecc.) e in generale conferiscono a tutti i suoni chiarezza rendendoli più “frizzanti”.




Oltre al tipo a due-vie, esistono anche altri modelli:

· Full-range – con un trasduttore unico per tutta la gamma audio

· Tre vie – dove oltre al woofer ed al driver rispettivamente per le frequenze basse ed alte, vi è anche un midrange specificatamente pensato per la fascia di frequenze intermedia

· Più di tre vie – con trasduttori per fasce di frequenze sempre più specifiche



Crossover

Woofers e drivers sono quindi dei trasduttori costruiti per riprodurre meglio solo alcune parti dello spettro audio (ovvero dell’insieme di suoni e rumori che troviamo in qualsiasi contenuto audio) e per farli funzionare al meglio occorre togliere tutte quelle frequenze che non è in grado di riprodurre e che, anzi, gli creano solo problemi. Per separare queste parti si usano dei circuiti detti crossover che funzionano da “spartiacque” e decidono cosa va assegnato al woofer e cosa al driver.





Il punto di separazione tra parte bassa e alta è detto punto di crossover – ovvero frequenza di incrocio – ed è deciso dal progettista in base alle caratteristiche dei trasduttori, alla conformazione della cassa acustica e ad altri fattori. Nella figura di seguito, per esempio, questa frequenza è fissata a 1400Hz.






Cassa chiusa o aperta

Le casse acustiche si distinguono a seconda della presenza o meno di aperture nel box o mobile. Quando sono completamente chiuse si dicono a sospensione pneumatica; quando hanno una o più aperture su uno o più lati sono dette bass reflex (le più diffuse). Esiste poi una ulteriore evoluzione del tipo bass reflex, chiamato a linea di trasmissione che, oltre a prevedere una o più aperture, prevede anche un vero e proprio percorso che il suono deve compiere all’interno del mobile prima di fuoriuscire dallo stesso.


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