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Fabrizio Dadò da Fabrizio Dadò
il giugno 27, 2023

​VIBRATI BIGSBY, GIBSON E ALTRI

I sistemi di vibrato storici alternativi al Fender per Stratocaster.

In questo articolo trattiamo dei vibrati per chitarra elettrica Bigsby e Gibson, utilizzati su strumenti Gibson, Gretsch, Epiphone, Guild, National e tanti altri.

Oltre Bigsby e Gibson, tra i sistemi di vibrato tradizionali alternativi a quello della Stratocaster, esistono almeno altri quattro tipi adottati ancora oggi su repliche e interpretazioni di strumenti vintage:

  • Fender Floating Tremelo o Tremolo, brevettato nel 1961, con una molla, montato su chitarre Jazzmaster e Jaguar. Ha la piastra base a lama di coltello (knife edge) ed è bloccabile tramite una manopola. Il funzionamento è discreto per un uso delicato

Fender floating


  • Fender Dynamic Vibrator, con due molle, montato sulla Mustang (1964). Come il Floating, funziona in combinazione con il ponte.

Fender Dyn Vibrator


  • Mosrite Vibramute, un bel sistema in alluminio che include vibrato, ponte e sordina. Concettualmente non è molto lontano dal Bigsby

Mosrite Vibramute


  • Epiphone Tremotone, un vibrato su cuscinetti (in seguito dotato di molla sotto la leva come i Bigsby) usato sulle chitarre Epiphone, casa acquisita nel 1957, per cui la Gibson potè usare per questa unità la denominazione Vibrola. La barra agiva in distensione e aveva sedi di diversi diametri per le corde, ottimizzando l'effetto sonoro del vibrato a mo' di pedal steel.

Epiphone Tremotone

In questo articolo parliamo però di altri tre vibrati di rilevanza più ampia, anche se assai meno diffusi dello Stratocaster classico e dei suoi successori floating e locking, trattati in articoli dedicati del blog Soundsation. Prima però, una breve premessa...


Il garage studio di Les Paul a Hollywood

Sunset Strip

Nell'articolo “I destini incrociati di LesPaul, Leo Fender e Paul Bigsby” abbiamo visto come negli Anni '40 la casa di Les Paul a Hollywood fosse frequentata da amici importanti per lo sviluppo della chitarra elettrica: Leo Fender e Paul Bigsby. Durante quegli incontri serali a base di birra, barbecue e buona musica si confrontavano idee per la registrazione multipla, il tape echo, le lap steel da suonare con lo slide, le future solid-body e i loro componenti.


La Vib-Rola Kauffman

Doc Kauffman

Collaboratore della Rickenbacker, anche Doc Kauffman era amico di Les Paul. Già nel 1928 aveva richiesto un brevetto per il suo Apparatus for producing tremolo effects.

Kauffman PatentLa Vib-Rola Kauffman fu adottata da Les Paul per la sua Log sperimentale (alcune fonti la danno per una creazione del chitarrista), dalla Gibson su alcune ES-150, dalla Epiphone come opzione e dalla Rickenbacker su alcune Electro Spanish in bachelite degli Anni '30.

Kauffman Vib-Rola

Pensata per simulare il cambio di intonazione (pitch) di una lap o pedal steel, ne fu prodotta anche una sfortunata versione motorizzata per le Vibrola Electro Spanish del 1937!

Kauffman motor

La Rickenbacker continuò a usare la Kauffman fino agli Anni '60.

Nella seconda metà degli Anni '40 il cantante e chitarrista Merle Travis chiese a Paul Bigsby di riparare la Vibrola Kauffman della sua Gibson L-10, aprendo un nuovo capitolo per il vibrato (vedi articolo “I destini incrociati di LesPaul, Leo Fender e Paul Bigsby”).

La leva del vibrato Kauffman si muoveva lateralmente rispetto all'asse longitudinale della chitarra, anziché verticalmente. Il meccanismo era costituito da una staffa metallica collegata a una o due molle e all'attacca-corde, con un ponte appena oscillante (rocking). Il sistema era ingegnoso e pionieristico, ma dava problemi nel mantenere l'accordatura.


Vibrole Gibson: la Sideways

Durante gli Anni '50 la Gibson, oltre ad adottare il vibrato Bigsby su licenza, aveva puntato sul proprio Vibra-Rest, un dispositivo a forma di chitarra stilizzata che si montava direttamente sulle corde tra ponte e attacca-corde a trapezio delle arch-top, sfruttandone la relativa mobilità.

Gibson Vibra-rest

La leva della successiva Sideways Vibrola (1961-1962) si azionava lateralmente, similmente alla Kauffman, ma era basata su un meccanismo più articolato, solido e pesante. Non ebbe successo e fu abbandonata. Oggi è riproposta sulle reissue per motivi di fedeltà.

Gibson Sideways


Vibrole Gibson: la Maestro

Gibson vibrola


Negli Anni '60 sulle solid-body Gibson, in particolare SG e Firebird, fu ampiamente applicato un vibrato basato sull'elasticità di una lamiera ricurva poggiata tangenzialmente sul top della chitarra. Denominato Maestro Vibrola, Deluxe o Lyre secondo le versioni, questo poteva essere lungo o corto, con o senza una lira incisa sul coperchio, a volte con un terminale in ebano intarsiato in madreperla.

Gibson vibrola


Setup delle Vibrole Gibson

Eccettuando i vibrati Bigsby montati su licenza, degli altri sistemi Gibson è frequente sentir dire che il miglior modo di farli funzionare è non usarli o addirittura smontarli, cosa che in effetti molti chitarristi hanno fatto pure su strumenti vintage e di pregio.

Aggiungo che, se si osserva l'andamento angolato delle corde su una classica paletta Gibson simmetrica e piegata all'indietro, soprattutto per re e sol si intuisce che un funzionamento fluido e preciso del vibrato non è facile.

Volendo utilizzare una Vibrola Gibson, se ne può ottimizzare l'azione lubrificando di quando in quando con grafite (va bene una matita) i solchi del capotasto. Questo può essere di osso perfettamente tagliato e lucidato o anche di materiale auto-lubrificante. È bene che i ponti Tune-o-matic, se non sono del tipo con selle a rulli (roller bridge), abbiano i piloni direttamente avvitati nel legno, senza contro-piloni, in modo che sia favorita una lieve oscillazione a seguire il vibrato. Ci possiamo accorgere di capotasti e selle che ostacolano il movimento delle corde se avvertiamo piccoli rumori metallici nell'accordare o nell'usare la leva.

Altro importante accorgimento per ottimizzare la tenuta dell'accordatura è il perfetto montaggio delle corde e lo stretching di quelle avvolte, operazione che consiste nel fletterle tra le dita per sciogliere il contatto tra anima e avvolgimento.


Il True Vibrato Bigsby

I consigli pratici sulla lubrificazione e il taglio del capotasto sono validi anche per il True Vibrato Bigsby, di gran lunga di maggior successo rispetto alla Vibrola Gibson nelle sue diverse versioni.

Questo sistema, comparso nel 1951, è sopravvissuto ai decenni ed è ancora molto apprezzato e diffuso, grazie alla sua buona efficienza per un uso moderato come colore. Tra i suoi pregi ci sono anche la morbidezza dell'azione e la possibilità di un pur minimo movimento verso l'alto. Non è all'altezza di un ponte floating quanto a escursione, ma mantiene discretamente l'accordatura e il suo contributo timbrico è più “coerente” con quello della chitarra, sia essa hollow, semi-hollow o solid-body, mentre il vibrato Fender, tra cavità e molle, conferisce un suono “strato” a qualsiasi strumento ne sia equipaggiato.

Oggi il marchio Bigbsy è di proprietà della Fender Musical Instruments Corporation. Ne esistono versioni made in USA di qualità e prezzo elevati (Kalamazoo Series, in alluminio) e asiatiche su licenza (Lightning Series, sempre in alluminio).


Design della Bigsby

Paul Bigsby

Per il suo vibrato Paul Bigbsy sfruttò l'esperienza di metallurgista di parti di moto. Disegnò il progetto su carta, realizzò un modello in legno, colò l'alluminio nello stampo (fusione in sabbia o sand-casting) ed ecco nato un nuovo pezzo della storia della chitarra: il vibrato Bigsby B6! Non si sa perché Paul lo numerò così...

bigsby b6


Il vibrato Bigsby si basa su un ponte (rocking o rocker bridge) che ondeggia leggermente sotto il movimento delle corde avanti e indietro quando si aziona la leva. In origine era adatto alle chitarre hollow body, privo di selle separate e concepito per il sol avvolto dell'epoca. In seguito comparvero ponti con compensazione dell'intonazione prefissata o con selle a rullo, ma è frequente vederlo accoppiato a ponti stile Tune-o-matic avvitati direttamente a legno.

Bigsby rocking bar Bigsby rocking bar

Una molla sotto la leva bilancia la tensione delle corde. Muovendo su e giù la leva, si comprime/rilascia la molla. Le corde passavano inizialmente sotto un cilindro su cuscinetti che fungeva anche da attacca-corde. Con il modello B7 fu anteposto un secondo cilindro metallico per aumentare l'angolazione delle corde, presente anche sul B5 per solid-body (detto horse-shoe).

bigsby b5

La leva Bigsby ha un range d'azione limitato, una leggera flessione dell'intonazione, ma è molto sensibile e morbida da azionare. Oltre alla leva di lunghezza fissa, ne esistono di regolabili ed ergonomiche, come quella adottata sulle Gretsch dedicate a Chet Atkins (wire arm).

Leva Bigsby CA


Uso della Bigsby

C'è chi usa la leva Bigsby tenendola nel palmo della mano se è abbastanza lunga; oppure tenendola sotto (o tra) il mignolo e l'anulare. Il famoso effetto di Duane Eddy all'inizio del brano Peter Gunn (H.Mancini, 1958) è invece ottenuto con la corda mi basso a vuoto e la leva pigiata dalla mano sinistra (chitarra accordata un semitono su o capotasto mobile al I tasto).
Per non ritrovarsi con la leva troppo avanti o troppo indietro rispetto alle proprie esigenze, è importante che la chitarra abbia la versione Bigsby della lunghezza corretta (short o long), variabile dai circa 194 mm. della B3 ai 235 mm. della B6. Sul sito del marchio sono descritti i vari modelli per ogni tipo di chitarra, Telecaster inclusa (B16).

bigsby b16


Setup del Bigsby

Il vibrato Bigsby è tanto solido e ben progettato quanto semplice. Verifichiamo che i movimenti delle parti siano fluidi. I rulli su cuscinetti devono ruotare liberamente. Se necessario i cuscinetti ad aghi si possono pulire occasionalmente con benzina per accendini e lubrificare con grasso al litio, ma è bene rivolgersi a un tecnico.

Bigsby cuscinetto

Sono disponibili sul mercato rulli alternativi con cuscinetti a sfera sigillati.

Al cambio corde, alziamo la leva e portiamola indietro. Controlliamo la brugola nel braccetto porta-leva. Registriamo la resistenza della leva alla rotazione tramite il dado posto sotto la leva stessa.

Bigsby setup

Occhio a non perdere la guarnizione in nylon posta sotto la molla, che deve essere in perfetto stato, non schiacciata. Per avere una sensibilità diversa, la molla può essere sostituita con altre reperibili sul mercato.

molle Bigsby

Per facilitare il montaggio delle nuove corde, preformiamo il terminale riavvolto (lato pallino) con un andamento ricurvo, aiutandoci con una pinza o un oggetto cilindrico. Dopo il montaggio eseguiamo lo stretching delle corde.

Se i piloni del ponte sono inseriti in contro-piloni è bene che il ponte sia del tipo a rulli. Verificate che le corde prima di raggiungere il vibrato non tocchino il bordo del ponte.

Come detto, lubrifichiamo i solchi del capotasto con prodotti specifici per la manutenzione. L'ultimo accorgimento è destinato ai più bravi DIY o al vostro liutaio: se avvertite scricchiolii e il vibrato fa difficoltà a tornare all'accordatura iniziale, controllate i tagli del capotasto, che devono accompagnare le corde in uscita verso le rispettive meccaniche.

Soprattutto sulle solid-body con top arcuato e Bigsby B5, verificate che il corpo del vibrato sia ben posizionato e i cilindri siano perfettamente allineati con il ponte. Se serve agite sulle viti di fissaggio. Esistono adattatori pensati per lo scopo, come il Vibramate.

È tutto. Godetevi il vostro vibrato e buon twang!


Fabrizio Dadò