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Fabrizio Dadò da Fabrizio Dadò
il novembre 25, 2022

​IL SETUP DELLA NOSTRA CHITARRA (PT. 7): regolazione del vibrato in stile vintage

ome mettere a punto il ponte vibrato a 6 viti della nostra chitarra elettrica.

In questo articolo trovi istruzioni e consigli sulla regolazione del ponte vibrato della chitarra elettrica, con particolare riferimento ai modelli utilizzati su strumenti in stile strat o super-strat.

Questa operazione è parte del setup o regolazione generale della chitarra, che include argomenti trattati sul blog Soundsation, come l'action, la compensazione delle ottave e la regolazione dei pickup.

Prima di procedere è bene avere:

  • le corde che usiamo di solito montate e accordate
  • l'action regolata secondo il proprio gusto.

Accertato questo, possiamo parlare di alcuni modi di regolare il nostro ponte vibrato con molle nei suoi diversi tipi, anche detti leva (del) vibrato o tremolo o addirittura tremelo (in modo erroneo: infatti in Italiano il tremolo è una variazione di volume e il vibrato una variazione di intonazione, mentre in Inglese spesso i due termini vengono usati al contrario):

  • stile vintage a sei viti
    vint vibrato
  • flottante (floating) a due piloni (nella foto il Fender American Standard)


    am std vibrato
  • floating e locking, a due piloni con blocca-corde e tira-cantini (nella foto un classico Floyd Rose)

Tutti i tipi citati possono essere accompagnati alla paletta da meccaniche auto-bloccanti che, serrando le corde nell'alberino, impediscono la perdita dell'accordatura (entro certi limiti). Nei modelli floating di derivazione Floyd Rose è presente un capotasto blocca-corde (locking). In questo articolo ci concentriamo sul classico vibrato di scuola Fender vintage.

Altrove nel blog Soundsation parliamo invece di ponti floating come Floyd Rose e Wilkinson, e modelli storici come Bigsby e Vibrola Gibson.


Il “synchronized tremolo”

vint vibrato all comp


Partiamo dagli inizi, ovvero dal sistema di “tremolo sincronizzato” Fender dovuto alla dedizione di Leo Fender e alla guida del chitarrista country Bill Carson nello sviluppo della Stratocaster.

Questo tipo di vibrato è talmente diffuso e conosciuto che non mi dilungo nella descrizione. Basti ricordare che la piastra base bascula su sei viti. Un numero di molle variabile da due a cinque tiene uniti il blocco inerziale (corpo metallico avvitato sotto la base del vibrato) e il corpo della chitarra tramite un elemento in lamiera con cinque denti o artigli ( claw). Una leva inserita nel corpo del vibrato permette di allentare la tensione delle corde e quindi abbassare in modo sincrono la loro intonazione.

vibrato schema


Elementi e materiali del vibrato

Non esiste nel mondo della chitarra elemento dalla regolazione più incerta e meno “regolamentata”, dal momento che ogni chitarrista può impostarlo secondo le proprie preferenze. Suggerirò quindi regolazioni di massima generalmente accettate, ma sempre suscettibili di variazioni.

A proposito delle sei viti, anche queste vanno “regolate”: avvitatele fino a raggiungere la battuta sulla piastra base (bridge plate) e poi svitatele di un quarto di giro. Possiamo svitare ulteriormente di poco le viti centrali, ma c'è chi le toglie del tutto e lascia fare il lavoro alle due viti laterali. In genere sono in grado di reggere da sole lo sforzo e il comportamento del vibrato si avvicina alla fluidità e regolarità di un floating a due piloni (o fulcri, o pivot).

Più la piastra è ben lavorata e sagomata sui bordi, meglio lavorerà il vibrato. C'è chi svasa le smussature intorno ai fori sul fondo della piastra a contatto con il corpo della chitarra, in modo da avvicinare il contatto tra bordo e vite a quello di una lama (knife edge).

vint vibrato svasature


Alcuni blocchi inerziali sono più sottili di quelli dei modelli di tipo vintage per consentire l'uso della leva in entrambe le direzioni senza che tocchino il corpo della chitarra nella cavità. Va però ricordato che materiale e massa del blocco inerziale (tremolo block o sustain block), così come delle selle, sono molto importanti ai fini sonori. Andiamo dall' acciaio (il più apprezzato) all'ottone alle leghe di zinco, fino alle polveri metalliche pressate nei tipi più economici.

La qualità generale del ponte vibrato, molle incluse, è fondamentale per ottenere un suono di qualità; ha a che vedere con il colore generale del suono, con la velocità di trasmissione delle vibrazioni e con il sustain.

Anche la qualità delle sei viti e della lavorazione dei fori è importante, soprattutto ai fini della fluidità e della precisione del funzionamento.

Su questa ammirevole unità vibrato nata negli Anni '50 si possono regolare l'action e l'intonazione dello strumento agendo sulle sei selle individuali, come abbiamo visto negli articoli “ Il setup della nostra chitarra (Pt. 3) - Come regolarel'action della chitarra in base al tipo di ponte” e “Il setup della nostra chitarra (Pt. 4) - L'intonazionedelle ottave”. Prima di far questo dobbiamo decidere quante molle useremo e come posizioneremo il ponte rispetto al top della chitarra. Questo influirà sulla tensione delle corde, sul funzionamento del vibrato e anche sul suono dello strumento in stile strato.


Il sistema di regolazione totale in fabbrica

Partiamo da un sistema pratico classico della Fender per installare il ponte vibrato su una Stratocaster nuova di pacca.

Innanzi tutto teniamo in considerazione che un ponte vibrato che si rispetti viene venduto con una posizione delle selle pre-regolata in fabbrica per un'intonazione di massima corretta per corde .009-.042 / .010-.046. Per cominciare ci serve un blocchetto di legno di circa 25x50 mm con uno spessore scalato da 6 a 12 mm circa; insomma, una zeppa (wedge). Se siete stratocasteristi volenterosi e convinti conviene averne una o farsela fare da un artigiano.

vibrato zeppa


Lo strumento deve avere le corde montate e un capotasto mobile fissato al primo tasto se il capotasto non è stato ancora rifinito. Le viti sono avvitate come descritto. Le molle non devono essere ancora montate e i denti di ancoraggio al corpo devono trovarsi a circa 25 mm dal bordo della cavità. Inserite il blocchetto di legno tra il blocco inerziale e il corpo, in modo da obbligare il blocco in una posizione centrata e ortogonale rispetto all'asse longitudinale del corpo della chitarra. Accordate e fate scivolare il blocchetto di legno dentro e fuori dalla cavità finché la distanza tra base del ponte (inclinata) e top della chitarra arriva a circa 2 mm. Riaccordate. Regolate il relief del manico, poi l'action e quindi togliete il capotasto mobile. Questo è il momento in cui lo tolgono alla Fender perché devono ancora livellare il capotasto, ma a mio avviso noi che abbiamo una chitarra già finita possiamo toglierlo prima di regolare relief e action, se non addirittura evitare di montarlo del tutto.

A questo punto possiamo anche regolare l' altezza dei pickup come illustrato negli articoli “ Il setup della nostra chitarra (PT 5) - Regolazionedei pickup single-coil”.

Fatte tutte queste cose possiamo finalmente montare le molle.

Per cominciare installiamo tre molle, posizionate parallele tra loro dai fori nel blocco ai corrispondenti artigli. Ora avvitiamo gradualmente le viti che estendono le molle fino a che la zeppa di legno non cadrà da sé. Fatto!

viti claw


A questo punto possiamo ricontrollare accordatura, relief, action e intonazione della chitarra .

Prendete da questa procedura ciò che vi serve di volta in volta, tralasciando i passi precedenti già praticati. Inutile dire che il blocchetto di legno è superfluo per chitarre già assemblate.

La stessa regolazione si può adottare per il vibrato a due piloni stile American Standard.


Chitarristi famosi e molle

Questa è la “regola”? Neanche per sogno! Settant'anni di Stratocaster e chitarre simili ci hanno abituato a vedere regolazioni molto varie della distanza tra base del vibrato e top della chitarra, oltre a un numero di molle variabile da due a cinque, persino una sola (quando si tiene il ponte a battuta sul top e il blocco inerziale immobilizzato tramite uno spessore fisso di legno alla Eric Clapton prima maniera).

Non sono “avvistamenti certificati”, ma Ritchie Blackmore dei Deep Purple usava cinque molle e teneva il ponte fortemente inclinato per usarlo sia in modo ascendente che discendente. Anche Jimi Hendrix e Stevie Ray Vaughan usavano cinque molle, ma tenevano il ponte bloccato a battuta sulla chitarra, così come il primo Eddie Van Halen per i suoi “dive bombing”. Cinque è davvero un numero di molle elevato e applica una considerevole tensione a corde e chitarra. Personalmente mi attesto su tre molle, ma c'è chi ne monta solo due nei fori esterni del blocco inerziale, angolandole per ancorarle ai denti centrali. Non solo: le molle after-market possono essere di diverse lunghezze e c'è chi le cambia a seconda del numero che utilizza.

3 molle


In generale, possiamo dire che se facciamo un uso musicale e sostenuto della leva del vibrato, due o tre molle di quelle di serie vanno bene. Se lo usiamo come colore o di rado, tre o quattro molle sono possibili. Il numero 3 torna e Fender non a caso ci basa il suo setup di fabbrica, con corde .009-.042 sui modelli Standard e .010-.046 sui modelli Vintage.


Chitarristi famosi e inclinazione

Passiamo alla inclinazione del ponte sul top della chitarra. Abbiamo visto che un paio di millimetri sono la regolazione di fabbrica della Fender, ma un chitarrista come Jeff Beck, che della leva del vibrato ha fatto un elemento stilistico fondamentale, tiene il suo ponte American Standard inclinato a ben 5 mm di altezza dal top, in modo da poter usare la leva agevolmente sia per alzare che per abbassare l'intonazione. Nello specifico Beck cerca di ottenere un innalzamento di un tono intero della corda Re pigiata al III tasto (da fa a sol).

Parlando di un altro “fissato” della leva, Scott Henderson, il suo vibrato è regolato in modo da ottenere un innalzamento di una terza maggiore sulla corda Sol ( si) e un abbassamento di circa un'ottava della corda La nel movimento contrario.


Bene, se non volete passare la vita con accordatore, cacciavite e calibro in mano, fidatevi della regolazione che vado a suggerirvi, valida un po' per tutti gli usi e buona come punto di partenza per adeguamenti personali: l'innalzamento di intonazione che suggerisco è di “quasi” un tono suonando un re# al IV tasto sulla corda Si ; se poi si arriva a un tono intero non è certo grave.

inclinazione 2


Se invece la leva vi interessa poco e non sopportate che durante un bending le altre corde risuonino calanti (ricordiamoci che tutto il sistema si trova in un equilibrio sincronizzato sì, ma anche mobile), tenete il ponte tutto abbassato, a battuta sul top della chitarra.


Piccole attenzioni per godere di un buon vibrato

Oltre alla scelta di un modello di buona qualità costruttiva, ecco qualche suggerimento per un funzionamento ottimale del vibrato:

  • il capotasto deve essere perfettamente lavorato per gli spessori delle corde adottate; un liutaio è indispensabile per una buona riuscita
  • è utilissimo che il capotasto sia in materiale auto-lubrificante a base di grafite; i capotasti in osso o plastica comune vanno lubrificati periodicamente passando nei solchi la punta di una matita

    grafite capo
  • le corde devono essere avvolte correttamente sulle meccaniche; la loro pulizia e lubrificazione con prodotti specifici aiutano sempre
  • le meccaniche devono essere efficienti e non soffrire di gioco negativo (backlash), cioè non tornare (neanche impercettibilmente) indietro dopo l'accordatura
  • gli inviti per le corde sulle selle devono essere ben realizzati e smussati
  • ogni tanto, al cambio corde, è consigliabile mettere una goccia di olio per macchine da cucire sui solchi delle selle
    olio selle
  • periodicamente va controllato il serraggio delle viti che uniscono il blocco inerziale alla piastra base
  • gli alberini abbassa-corde sulla paletta andrebbero regolati in modo che le corde abbiano un'inclinazione il più possibile parallela tra loro dopo il capotasto; anche qui un po' di lubrificante ogni tanto aiuta

    corde parallele
  • in una chitarra nuova il foro che accoglie la leva del vibrato (o del tremolo) solitamente è chiuso da un adesivo per tenere all'interno una minuscola molla di contro-spinta; questo è un elemento su cui giocare per trovare la propria posizione personalizzata
    arm spring
  • in assenza della suddetta molla o in aggiunta, si può regolare la frizione della leva con vecchi metodi fai-da-te, quali nastro adesivo o rafia o fili di spago avvolti blandamente sul terminale filettato della leva, senza esagerare per non rischiare di rovinare la filettatura.


Non rinunciate alla qualità

Bene, non è tutto sul vibrato in stile vintage a sei viti, ma è già molto. Se partite da strumenti non costosi, non rinunciate alla qualità, come quella offerta dalle chitarre Soundsation.

Per il vibrato Stratocaster esiste un ricco mercato di accessori e ricambi, che vanno da leve di diverse lunghezze e angolazioni fino a dispositivi cosiddetti tremsetter che ne ottimizzano il funzionamento.

Non mancate di sperimentare le vostre soluzioni e ricercare in rete tutorial affidabili. Questa è solo una parte della storia, come potete sempre leggere sul nostro fantastico blog.

Fabrizio Dadò


Riferimenti:
D.Erlewine, Guitar Player Repair Guide - Miller Freeman Books, 1990.