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COME SCEGLIERE L’UKULELE (PT.2): I LEGNI

I legni utilizzati per l’ukulele possono essere laminati (cioè multistrato) o massello (legno solido o pieno). Il legno laminato ha prezzi più contenuti e maggior resistenza, ma sconta minore risonanza e perde in termini di ricchezza timbrica. Pertanto i legni massello saranno utilizzati in quegli ukulele di fascia superiore, esattamente come succede nella maggior parti degli altri strumenti musicali.

In generale, gli elementi da tenere in considerazione per la scelta tra massello e laminato sono:

  • Timbro e risonanza (il massello è nettamente preferibile se si necessitano di prestazioni oltre l’entry level, almeno per la tavola armonica)
  • Tipo di utilizzo (uno strumento per il quale si prevede ad esempio un uso in ambienti esterni, con frequenti trasporti, è preferibile sia con fondo e fasce laminate per questioni di robustezza)
  • Budget a disposizione (i legni masselli costano di più)

Vediamo quali sono i legni utilizzati in relazione agli elementi strutturali:

  • Per la tavola armonica (top): sono utilizzati legni leggeri e resistenti, in grado di favorire la propagazione del suono grazie alla loro elasticità e di opporre la giusta resistenza alla trazione delle corde senza deformarsi. Le essenze più utilizzate per i top sono: mogano, koa, abete, cedro.
  • Per fondo e fasce: si prediligono legni duri e resistenti, capaci di riflettere e imprigionare il suono, facendolo così ‘incubare’ nella cassa di risonanza senza dispersioni. I più utilizzati sono mogano, koa, acero e palissandro.

  • Per il manico: anche qui vengono usati legni che sappiano resistere alla trazione che le corde esercitano attraverso il loro ancoraggio al ponte, come il mogano e l’acero.
  • Per tastiera e ponticello: si utilizzano palissandro ed ebano (nei modelli più pregiati) , legni molto duri e stabili.

A questo punto non ci rimane che dare anche uno sguardo più da vicino alle caratteristiche dei legni nominati:

Mogano
Esteticamente ha il tipico colore rossastro che può essere valorizzato da venature più o meno evidenti. Il timbro è solitamente dolce e focalizzato sui medi. E’ un legno relativamente leggero e resistente.


Palissandro
E’ un’essenza pregiata e costosa (soprattutto nella sua versione brasiliana), molto robusto e con peso specifico elevato. Questo si traduce in un timbro caldo e rotondo accoppiato ad elevato sustain. Esteticamente appagante, con venature evidenti e colore tendente al marrone.

La versione indiana, meno pregiata di quella brasiliana per motivi di reperibilità (ma timbricamente equivalente e a detta di alcuni addirittura superiore) presenta maggior porosità, un colore più scuro, striature meno evidenti, più uniformi e con andamento parallelo.


Abete (spruce)
E’ un legno molto vibrante, in grado di restituire un timbro particolarmente ben bilanciato e brillante. Il colore è tipicamente chiaro e le caratteristiche timbriche tendono a maturare nel tempo, essendo l’abete un legno che si modifica durante la vita dello strumento.


Cedro (cedar)
Il cedro ha un suono più rotondo, morbido e caldo rispetto all’abete, che invece ha un timbro più aperto e brillante e con maggior proiezione e definizione. Per questo si dice che “il cedro è per chi suona, l’abete è per chi ascolta”. Inoltre il cedro è un legno che non tende a modificarsi nel tempo, pertanto le caratteristiche timbriche non miglioreranno durante la vita utile dello strumento come invece spesso accade con l’abete (alcuni dichiarano che anzi ci sia una perdita di ricchezza complessiva, ma non è una regola valida al 100%). Anche esteticamente la differenza tra abete e cedro è ben evidente, essendo quest’ultimo più scuro e tendente al rossiccio. In generale per chi cerca un suono più aggressivo la scelta consigliata è solitamente l’abete, ma questo è valido solo a parità di altre caratteristiche costruttive.


Acero (maple)
E’ un’essenza molto bella, che può avere diverse varianti esteticamente molto appaganti. Poiché l’acero esalta le frequenze alte dello spettro sonoro, esso viene utilizzato per bilanciare quegli strumenti che per loro peculiare costruzione sono già votati all’enfasi delle frequenze basse. Un innegabile valore aggiunto dell’acero è il suo appeal estetico: tra le innumerevoli figurazioni troviamo l’acero quilted (cucchiaiato), il flamed (fiammato), il tiger (tigrato), il bird’s eye (occhio di pernice), il curly (riccioluto), lo spalted.


Koa
Il Koa (Acacia koa) è un legno esotico che proviene dalle Hawaii. Combina le qualità sonore del mogano e del palissandro, accompagnandole a maggior brillantezza. Così come l’acero, questa essenza può avere figurazioni davvero molto belle e per questo rappresenta una scelta azzeccata per gli ukulele di alta fascia.



Mango
Il Mango, essenza originaria dell’India, è sempre più utilizzato nel capo degli di ukulele: infatti la sua diffusione ne contiene il costo, mentre le sue qualità timbriche e fisiche (durezza e densità) lo rendono particolarmente adatto per la costruzione di strumenti acustici. Da notare la grande varietà di figurazioni che ne amplia le possibilità di utilizzo.


Noce
E’ un legno denso e piuttosto pesante, con caratteristiche timbriche che possono avvicinarsi a quelle dell’ acero, pur contenendo l’enfasi sulle frequenze alte tipiche di quest’ultimo. L’impatto estetico è decisamente gradevole, con spiccate figurazioni di diverse tonalità di marrone.


Ebano
E’ un legno dal peso specifico molto elevato, compatto, dal colore estremamente scuro e privo di venature, talmente pregiato e costoso da essere utilizzato solo per le tastiere o tuttalpiù per rifiniture.

A livello timbrico enfatizza molto le frequenze più alte dello spettro sonoro, mentre a quello tattile risulta molto duro.