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Fabrizio Dadò da Fabrizio Dadò
il giugno 24, 2022

​Il setup della nostra chitarra (pt 3): come regolare l'action della chitarra in base al tipo di ponte


In questo articolo trovi istruzioni e consigli sulla regolazione dell'action o, in Italiano, azione, della chitarra elettrica o acustica. Si tratta di un insieme di operazioni che include la regolazione dell'asta tendi-manico (o truss-rod) del manico, descritta sul blog Soundsation negli articoli Che cos'è il truss-rod? e Regoliamo il truss-rod.

Prima di procedere dobbiamo avere:

  • una tastiera ben livellata e rifinita
  • le corde ben montate e accordate
  • un capotasto di altezza corretta
  • il manico regolato secondo il proprio gusto.

Accertato tutto questo, possiamo parlare di come regolare da sé l'action agendo sul ponte e sulle sue selle.


Che cos'è l'action

Con il termine di derivazione pianistica action o azione si intende sostanzialmente il modo in cui il chitarrista sente le corde sulla tastiera della chitarra sotto le proprie dita. Il riferimento principale per questa sensazione più o meno confortevole è la distanza esistente tra le corde e la sommità dei tasti della chitarra. È una misura fondamentale per godere di uno strumento comodo da suonare senza sacrificare il suono, ma la sua regolazione comprende almeno due operazioni da fare dopo aver montato le corde sullo strumento.

  • Rettilineità del manico
    Come abbiamo visto negli articoli del blog Che cos'è il truss-rod? e Regoliamo il truss-rod, i manici delle chitarre elettriche, acustiche a corde in metallo e a volte anche delle classiche a corde in nylon sono dotati all'interno di un'asta tendi-manico o truss-rod. La regolazione consente di correggere la tendenza del manico ad assumere un andamento non rettilineo rispetto alla linea retta rappresentata dalle corde tra il capotasto e il ponte, allontanandosi o avvicinandosi alle stesse nella porzione centrale.

  • Altezza del ponte e delle selle
    La regolazione dell'altezza del ponte (bridge) della nostra chitarra permette di avvicinare o allontanare le corde rispetto alla tastiera. Le chitarre elettriche possono essere dotate di ponti con selle (saddles) fisse in senso verticale o regolabili singolarmente in altezza, aggiungendo un ulteriore passo di regolazione.


Le chitarre acustiche, sia con corde in metallo che in nylon, sono invece equipaggiate con un ponte fisso non regolabile (tranne rare eccezioni), su cui si può intervenire solo asportandone fisicamente una sezione fino a ottenere l'altezza desiderata.

Tipi di ponte e selle

I tipi di ponte più diffusi sono:

  • in stile wrap-around
  • in stile Tune-O-Matic
  • in stile Stratocaster (vibrato)
  • in stile Telecaster a 3 o 6 selle (hard-tail)
  • fisso (chitarra acustica o ibrida).

Vediamoli uno per uno.


Ponti wrap-around

Possiamo definirli come una versione semplificata della coppia costituita da ponte stile Tune-o-matic e attacca-corde fisso (con piloni o a trapezio). Il wrap-around fa da ponte e attacca-corde in soluzione unica e può essere lavorato per pre-compensare l'intonazione di alcune corde. È tra i primi e più semplici ponti prodotti. Se ne può regolare solo l'altezza generale agendo sui piloni laterali. La curvatura del ponte rispetto al raggio di curvatura (radius) della tastiera è pre-impostata. Alcuni modelli moderni, sono dotati di selle indipendenti regolabili in senso orizzontale per l'intonazione.


Ponti in stile Tune-o-matic

Che si tratti del Tune-O-Matic di tipo ABR-1 (quello con un filo metallico a evitare le vibrazioni delle selle), del successivo Nashville o delle sue varianti, d'ora in poi abbrevieremo in TOM. Il raggio di curvatura delle selle è fisso e pre-impostato per seguire quello della tastiera (di solito 12”). La regolazione che possiamo fare sul ponte TOM è una sola: abbassarlo o alzarlo agendo sui piloni laterali. Alcuni modelli prevedono il comodo blocco della regolazione tramite serraggio.


Le selle possono essere spostate solo orizzontalmente per regolare l'intonazione, argomento che trattiamo in un articolo dedicato sul blog Soundsation. Un bravo liutaio può agire anche sulla singola sella e regolare l'altezza di una corda; ma si tratta di un'operazione da veri esperti.


Ponti in stile Stratocaster (vibrato)


Esistono tante varianti di questo ponte vibrato (spesso erroneamente definito tremolo), per intenderci quello con la leva, inclusi i modelli basculanti su due piloni (floating) tipo Floyd Rose o tipo Wilkinson (nella foto) e altri, con o senza bloccaggio delle corde al capotasto o sulle meccaniche (auto-bloccanti).


Tutti i ponti vibrato danno la possibilità di regolare le selle sia orizzontalmente, per l'intonazione, che verticalmente, per l'altezza delle corde sulla tastiera.

Prima di regolare l'altezza delle selle, si dovrà però regolare l'altezza generale del ponte, basculante su due o sei viti (più raramente quattro) inserite nel corpo della chitarra.

La buona notizia è che nei ponti vibrato di ponti vibrato di ispirazione vintage a sei viti, la base ha una posizione praticamente fissa, mentre possiamo inclinarne l'angolo rispetto al top del corpo per ottenere diversi comportamenti del vibrato. La regolazione dell'altezza va fatta quindi sulle singole selle, che sono dotate di due elementi filettati (grani brugola).

Nei ponti più moderni, come quelli con base a lama oscillante su due piloni (G&L, Wilkinson, Fender American Standard, Floyd Rose [nella foto]), possiamo regolare entro certi limiti l'altezza generale abbassando o alzando gli stessi. Operando su due fronti, base e selle, la regolazione è più sofisticata e richiederebbe l'intervento di un professionista esperto.


Una rara variante è il ponte vibrato oscillante su cuscinetti a rullo o a spillo, altro caso in cui si opera sull'altezza delle singole selle.

La regolazione completa dei ponti vibrato è argomento di un altro articolo del blog Soundsation. Qui diamo per certo che il vibrato sia già impostato secondo i vostri gusti.

Un vibrato su cui non si fanno regolazioni d'altezza è il Bigsby, dal momento che rappresenta in realtà l'attacca-corde ed è sempre abbinato a un ponte di tipo TOM.


Ponti in stile Telecaster a 3 o 6 selle (hard-tail)

Questo ponte fisso di scuola vintage è montato a battuta sul top della chitarra ed è dotato di tre selle, ognuna al servizio di due corde; quindi l'altezza delle corde va regolata per coppie tramite una chiave a brugola o, più di rado, un cacciavite a taglio.

I ponti più moderni hanno sei selle individuali e quindi è possibile regolare l'altezza di ogni singola corda, così come descritto per i ponti vibrato.
Ponte fisso di chitarra acustica, classica e ibrida


Qui c'è poco da regolare perché il ponte è costituito da un pezzo unico di osso o plastica atta a offrire le caratteristiche necessarie, incluse eventuali pre-compensazioni dell'intonazione. Per abbassare l'action è necessario tagliare o limare la base del ponte quel tanto che serve. Per alzare l'action bisogna preferibilmente sostituire il ponte con uno più alto.

Per le chitarre classiche esistono ponti sostitutivi con altezze pre-impostate per ogni corda, atte a migliorare l'action generale.

Operare sulle chitarre acustiche è comunque un'attività soprattutto per liutai e riparatori professionisti, soprattutto quando lo strumento è pre-amplificato e sotto il ponte è alloggiato un sensore piezo-elettrico; a meno di non usare un'altra soluzione come i piezo KNA SG-1 ed NG-2 portatili!


E ora, come regoliamo l'action?

Spiacente di deludervi, ma quanto a specifiche dell'action siamo nel campo della grande variabilità. Qualche esempio accertato di action misurata tra facce inferiori di prima e sesta corda dalla sommità del XII tasto: 1 millimetro per Carlos Santana e Jeff Beck; 2 mm. per Stevie Ray Vaughan; 3 mm. per B.B. King.

Fender e Gibson, ad esempio, fanno riferimento per le elettriche a relief (termine che abbiamo incontrato negli articoli Che cos'è il truss-rod? e Regoliamo il truss-rod) di circa 1 mm., sempre al XII tasto. Specifiche come queste sono migliorabili dal liutaio, che può arrivare a dimezzarne il valore!

Tornando nel mondo reale, munitevi di un calibro o di spessori: se sulla vostra chitarra rilevate 1 mm. tra mi basso e XII tasto, consiglio di ritenersi fortunati e godersi lo strumento.


Se invece, dopo aver regolato la linearità del manico, volete un'action ottimale per il vostro gusto, dovrete agire con pazienza su piloni e selle del ponte della chitarra. Sarebbe bene che i piloni fossero completamente avvitati nelle loro sedi, ma, se serve, si possono alzare un po' agendo sulla testa a taglio con un cacciavite.

La regolazione può risultare difficoltosa se lo strumento è accordato, quindi è utile allentare le corde prima di far ruotare le rondelle filettate che fanno muovere verticalmente i ponti TOM. Esistono in commercio attrezzi come quello mostrato in foto, che facilitano la rotazione delle rondelle, purché siano di passo corretto.

Meno problemi, invece, per le selle regolabili singolarmente.


Seguiamo il raggio di curvatura

Le tastiere delle chitarre possono avere diversi raggi di curvatura, dai 7” ½ visibilmente curvi dei modelli fedelmente vintage ai diffusi 9” ½, dai 12” ai 14” e oltre per un andamento tendenzialmente “piatto” adatto ai corridori della tastiera. Esistono anche raggi di curvatura compound o composti, in cui la tastiera va appiattendosi man mano che si va verso le posizioni più vicine al corpo dello strumento, favorendo barrè e accompagnamento nella prima parte del manico, bending e assolo nella seconda.

Come abbiamo detto, i ponti wrap-around e TOM hanno una curvatura di fabbrica che ricalca quella della tastiera dello strumento su cui sono montati.


Diverso il discorso per i ponti con selle regolabili individualmente in altezza, dove è necessario disporre le stesse seguendo possibilmente il raggio di curvatura della tastiera.

Si comincia sistemando le selle delle due corde più esterne all'altezza desiderata, e poi si prosegue con le altre in modo da ottenere una curva con la sommità al centro (corde re e sol). È importante conoscere il raggio di curvatura della propria tastiera e affidarsi all'occhio e all'esperienza, o usare i campioni e gli attrezzi di misura che si trovano in commercio.



Cenno sull'attacca-corde

L'attacca-corde di scuola Gibson (stud tailpiece) può essere regolato in altezza, soprattutto in rapporto al ponte. L'angolo delle corde tra i due componenti ha un'importante influenza sulla tensione e sulla sensazione delle dita nel suonare. Ne riparleremo. Per ora ricordate che le corde non dovrebbero toccare il bordo del TOM uscendo verso l'attacca-corde.


Cenni sul capotasto

Come ben sappiamo, le corde della nostra chitarra sono tese tra due punti: il ponte e il capotasto. Il capotasto presenta solchi della profondità prevista praticati in fabbrica. A volte, tuttavia, i solchi non sono eseguiti con la necessaria precisione, oppure per nostre esigenze di esecuzione o gradevolezza del contatto con la tastiera devono avere profondità diverse da quelle di fabbrica.

Pur esistendo degli utili capotasti regolabili in altezza, questi sono usati raramente dai costruttori e in genere avversati dai chitarristi. Quindi, restando sul classico capotasto fisso in osso o plastica, la sua regolazione è destinata agli operatori professionisti, che sanno abbassarlo e alzarlo per intero o anche lavorare sui singoli solchi, ricorrendo a spessori, lime e polvere di osso miscelata con colla.

Ciò che noi umili chitarristi possiamo fare è verificare che l'altezza del capotasto renda agevole e intonato il nostro suonare. Se fosse troppo basso, sentiremmo le corde frustare nelle prime posizioni o anche a vuoto; se fosse troppo alto, avvertiremmo difficoltà e problemi di intonazione.

È semplice e utile fare riferimento all'altezza delle corde al I tasto, aiutandosi con un biglietto da vista o simile. Una regola pratica dice che esso deve infilarsi liberamente tra le corde e il I tasto, ma non sfilarsi troppo facilmente. Nel dubbio, rivolgersi al liutaio.


Qualche dritta

Regolata l'altezza di prima e sesta corda, fatto in modo che le restanti corde seguano il raggio di curvatura della tastiera, è possibile ottimizzare la curva descritta dalle selle del ponte secondo il proprio gusto.

Ad esempio, alzando un po' le corde basse, in particolare la sesta, per consentirle una maggiore libertà di vibrazione; oppure abbassare un po' prima e seconda corda per favorire la diteggiatura in assolo; ancora, alzare di poco la terza corda per facilitare il bending sulla seconda. Il nostro limite verso il basso sarà l'inizio del frustare delle corde sui tasti, quello verso l'alto la fatica nell'esecuzione.

Regoliamo e proviamo a suonare, regoliamo ancora e riproviamo a suonare, e di nuovo... Alla fine avremo uno strumento come lo vogliamo noi, con il manico dritto il giusto e le corde all'altezza desiderata per il nostro playing!

Non è finita, però... In un articolo dedicato sul blog Soundsation vedremo come procedere alla vitale regolazione dell'intonazione!


Fabrizio Dadò